1861-
2011: 150° dell'Unità d'Italia                                                       

<Carla Grementieri

 IL RISORGIMENTO DELLE DONNE
Tra storia, cronaca e leggenda

Risguardi Edizioni -  pp.320, € 17,00

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Il libro si  trova in libreria ma si può anche  ordinare  su internet   o  direttamente alla casa editrice

cartacantaeditoria@gmail.com

                                           che invierà la/e copia/e senza alcuna spesa di spedizione ordinare anche alla casa edit

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            PRESENTAZIONE DELL'AUTRICE

Il Risorgimento delle donne.

Ho viaggiato con passione in questo itinerario alla (ri) scoperta del Risorgimento invisibile delle donne. E’ stato un viaggio di cinque anni interrotto più volte nella scrittura ma non nella mente; un cammino sempre interessante, stimolante, intrigante ed avvincente alla (ri) scoperta delle tante donne dell’Ottocento che la versione ufficiale della storia italiana esclude quasi del tutto.

Donne che usarono con maestria l’arma affilata della parola e quella dell’azione.

Donne, appassionate interpreti del processo di indipendenza, che hanno pagato per l’idea di un’Italia libera e unita: con i loro denari, con la galera, con la requisizione dei beni, con la perdita del marito o dei figli. Donne che non esitarono ad essere in prima fila nelle manifestazioni, nelle insurrezioni, nelle battaglie, dove imbracciarono le armi, furono ferite, fatte prigioniere e anche uccise. Donne che organizzarono ospedali, curarono i feriti ma fondarono anche giornali, scrissero versi e drammi inneggianti l’Unità e crearono esperienze più libere e umane nelle carceri o nelle case di tolleranza.

Donne che volevano costruirsi un proprio stile di vita e infrangere lo stereotipo ottocentesco in cui la donna (nella poesia, nell’arte, nella letteratura) era rappresentata romanticamente in case ammantate di velluti cremisi con uno scialle sulle spalle e con un libro di poesie fra le mani.

Donne forti e coraggiose che hanno creduto in valori ed ideali in un periodo storico, l’Ottocento, fondamentale per l’Europa e per l’Unità d’Italia, al quale Il Risorgimento delle Donne ha dato contributi fondamentali con il proselitismo, i giornali, la poesia, la drammaturgia, la lotta armata, l’assistenza ai feriti, frammisti ad aneliti di emancipazione.

Le donne dell’Ottocento, infatti, hanno iniziato un difficile e lungo processo di cambiamento che ha portato ad una trasformazione dell’intera società e a un diverso rapporto tra i generi in un Risorgere delle donne che è l’attuale argomento della mia ricerca.

Donne di Romagna

Ho seguito le donne della mia terra con particolare trepidazione nei documenti, nelle notizie, nei luoghi da loro frequentati cercando di cogliere le loro emozioni e i loro sentimenti spinta dal bisogno di trovare anche un albero genealogico femminile. Ho cercato, nelle tracce della loro esistenza, aspirazioni, sogni, azioni, indizi validi per la ricostruzione delle loro storie, seguendo un percorso di svelamento alla ricerca di quel valore aggiunto che da sempre caratterizza le donne al di là delle differenze tra generazioni.

Una prima lettura delle rare notizie sulle donne mi ha rimandato ancora una volta all’angelo del focolare: una donna fragile, sensibile, rassegnata al dolore e pronta al sacrificio in un panorama monocorde costruito e regolato su un ideale di perfezione angelica.

Angela, Costanza, Ifigenia, Giorgina, Marianna, Mariuccia, Teodolinda, Teresa, …, rompono questo schema convenzionale in una terra fortemente patriottica, anticlericale e repubblicana. Queste patriote, letterate, femministe, nobildonne, vivandiere, combattenti, queste straordinarie donne romagnole sono accomunate da un legame in cui l’una trascina l’altra alla ribalta del mondo e le intreccia fino a fabbricare una tela compatta in cui ognuna è ben riconoscibile, grazie anche a straordinari rapporti di amicizia e di solidarietà che tanta importanza hanno nell’affermazione della loro identità.

Itinerari risorgimentali

Ho inseguito le tracce di alcune donne in luoghi della memoria dal tempo dilatato, in cui mi è sembrato di aver udito i loro passi, le voci, i silenzi e di aver visto i loro volti e i loro sorrisi.

                                                                                                                                 

                                                                                                                              Carla Grementieri

                                                                   

Lettera di Giglia Tedesco Tatò all’autrice           

                                                                                           Roma 21-9-05

Cara Carla

ho ricevuto il tuo biglietto, ricco di rose benauguranti e di notizie positive sul tuo impegno.

Vedo con piacere che non disgiungi tale impegno, culturale e associativo  (in realtà un “unicum”).

Sono contenta di sapere che ti dedichi “all’800 delle donne”. Resto infatti convinta che la storia, come l’abbiamo conosciuta tradizionalmente, ha “nascosto” le donne, e quindi c’è da scavare e portare alla luce. Opera affascinante anche se - non me lo nascondo-faticosa!

Dunque, in bocca al lupo.

Ti ricordo  e ti saluto con molta simpatia.

Tua Giglia

(Giglia Tedesco Tatò -1926-2007-,  antifascista, femminista, senatrice)

 

            PREFAZIONE DI INES BRIGANTI

Presidente dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Forlì - Cesena

 

Mi si perdoni se inizio questa pagina che con affetto e stima dedico a Carla Grementieri e al suo corposo lavoro, con alcune citazioni. Non ho alcuna intenzione erudita ma credo che sia il modo migliore per sottolineare l’importanza del lavoro di lunga ricerca fatto da Carla.

 Maria Luisa di Borbone fugge per sempre da Parma il 9 giugno 1860 e lascia i suoi sudditi con parole sincere: ”Idee più ardenti, lusinghiere per menti italiane, sono venute a inframmettersi ai progressi pacifici e saviamente liberali ai quali tutte le mie cure erano rivolte”. Non è italiana, Maria Luisa, è uno dei “tiranni”, contro i quali i patrioti insorsero, ma è una donna intelligente che ha capito appieno la propria condizione di sovrana straniera.

Isolina Fedi, all’indomani dell’unità d’Italia, rivolge a Massa Marittima un appello che suona come una vera e propria rivendicazione di genere: “ La donna fino ad ora non è considerata che per un essere inutile alla società, ma noi vogliamo sperare che un giorno ci sarà resa giustizia poiché il progresso nell’emancipazione delle donne ci assicura che fra non molto tutti si convinceranno che ancora noi come voi (uomini ndr.) possiamo essere utili alla Patria e all’Umanità”. In un’intervista del 1904 Matilde Serao chiarisce così un suo pensiero: “Assicurare alla donna il diritto sacrosanto di vivere, darle i mezzi per esercitarlo, sottraendola alla necessità d’un controllo o d’un appoggio maschile, questo, se accetto la parola è femminismo … il diritto sacrosanto al lavoro; di occuparsi di ciò che l’attrae, di esserne degnamente ricompensata.”

E scriverà ancora ne “Il Mattino”, giornale da lei fondato nel 1892 e che è ancora il giornale di Napoli, della sua Napoli, in cui dei 500 mila abitanti solo 120 mila erano in grado di leggere e scrivere: ”Il giornale è tutta la storia di una società, e specialmente tutta la sua vita … E come la vita stessa di cui è l’immagine, lo specchio, il riflesso, l’eco … il giornale ha in sé il potere di tutto il bene e di tutto il male”.

Infine è il 1946, Angela Guidi Cingolani è la prima donna a prendere la parola in un’assemblea democratica italiana, la Consulta Nazionale. “ Colleghi Consultori, nel vostro applauso ravviso … non un applauso per la mia persona ma per me quale rappresentante delle donne italiane che ora per la prima volta partecipano alla vita politica del paese. Ardisco pensare, di poter esprimere il sentimento, i propositi e le speranze di tanta parte delle donne italiane … Per la stessa dignità di donne noi siamo contro la tirannide di ieri come contro qualunque possibile ritorno ad una tirannide di domani …”

Se Angela Guidi Cingolani ha potuto così intervenire, insieme ad altre donne, laddove si stava costruendo la nostra Costituzione è anche per merito delle tante donne che hanno fatto la nostra storia e di cui purtroppo la storia non ci ha restituito nemmeno i nomi. Migliaia furono le donne del Risorgimento mandate sotto processo, in carcere, sul patibolo, di ogni estrazione sociale: aristocratiche, borghesi, popolane. Alcune furono al fianco dei loro uomini e dei loro figli, altre portavano proclami, raccoglievano fondi, portavano messaggi sotto le vesti, si improvvisavano infermiere, prendevano le armi. Esattamente come faranno poi le nostre donne della Resistenza. E la storia arriva esattamente ai nostri giorni, che dovrebbero essere di risveglio e di resistenza. Ben vengano dunque ricerche e raccolte di biografie delle protagoniste di quel periodo.

La storia è sempre difficile da ricostruire perché complessa, perché fatta di luci e di ombre. In questo 150°, così discusso e tribolato, in cui il governo si divide sull’opportunità di riconoscere festa nazionale, almeno per questo anno, il 17 marzo, qualche riflessione bisogna pur farla. Intanto il modo migliore di commemorare è quello di far conoscere, senza retorica, senza celebrazione agiografica rappresentando la realizzazione dell’unità nazionale come l’evento che ha consentito al nostro paese di diventare una Nazione. Il che significa una comunità di individui che, pur con grande fatica, potevano quanto meno ripartire dalla consapevolezza che tanti secoli addietro era nata la volontà di costruire una comunità culturale che parlasse la stessa lingua, che si riconoscesse nello stesso sovrano, che avesse leggi e ordinamenti comuni.

Nei primi decenni dell’800 gli intellettuali, gli scrittori, gli artisti avevano fatto propria questa grande riflessione; anche il popolo, seppure a livello istintivo e passionale, aveva intuito che per realizzare quel sogno di unità nazionale era necessario lasciarsi coinvolgere pur sapendo di rischiare il carcere, la tortura o la fucilazione. Bisognerà anche dire però che da allora è cominciato un percorso difficile, drammatico, irto di tradimenti, di compromessi, di promesse mancate, di corruzioni che la giovane Italia -pur unita- si è trovata ad affrontare (brigantaggio, questione meridionale, questione contadina, questione sociale, fascismo). Ma in questi 150 anni stanno anche la nostra Costituzione, moderna e fra le più belle al mondo, la Repubblica, il suffragio universale, lo statuto dei lavoratori …

I nostri presidenti più illustri, Pertini, Ciampi, Napolitano, ci hanno fatto intendere che non è sentimentalismo riconoscersi in una Patria comune, in ideali comuni, in progetti comuni; che riconoscersi facenti parte di una nazione non significa essere nazionalisti, che condividere valori comuni quali il rispetto per le Istituzioni e per la loro autonomia, la giustizia, la solidarietà, il rispetto reciproco, la legalità non significa essere conservatori.

Insomma mi verrebbe quasi da dire che più che “commemorare” c’è da “custodire” un evento così come avviene i tutti i paesi liberi e democratici.

                                                                                   Ines Briganti

Commenti scritti sui risguardi di copertina:

La storia del Risorgimento non è fatta solo di uomini, ma anche di tante donne che spesso – a parte poche eccezioni come Anita Garibaldi, Cristina Trivulzio di Belgioioso  e Giorgina Saffi – sono state poco valorizzate o addirittura dimenticate. Come dimostra l’intensa ricerca di Carla Grementieri , migliaia furono le donne che si resero protagoniste del processo di unificazione dell’Italia: alcune furono al fianco dei loro uomini e dei loro figli, altre portarono proclami, raccolsero fondi, si improvvisarono  infermiere, presero le  armi. Alcune furono mandate sotto processo e in carcere; donne di ogni estrazione sociale - aristocratiche, borghesi, popolane – che usarono con maestria le armi affilate della parola e dell’azione. Donne come Enrichetta Pisacane, Colomba Antonietti Porzi, Jessie White Mario. Donne appassionate che hanno pagato per l’idea di un’Italia libera e unita con la galera, con la requisizione dei beni, con la perdita del marito o dei figli. Donne  che non esitarono ad essere in prima fila nelle manifestazioni, nelle insurrezioni, nelle battaglie, dove imbracciarono le armi, furono ferite, fatte prigioniere e anche uccise. Donne che organizzarono ospedali, fondarono giornali, scrissero versi e drammi inneggianti l’Unità. In questo grande excursus sulle donne del Risorgimento, Carla Grementieri, scrittrice forlivese, inserisce alcuni ritratti di donne romagnole -Angela, Ifigenia, Marianna, Teodolinda, Mariuccia, Teresa- che hanno vissuto in una terra fortemente patriottica, anticlericale e repubblicana. Un libro che rende finalmente giustizia a donne straordinarie.

Carla Grementieri è nata in Romagna, dove vive e lavora occupandosi di ricerca storica, di storia delle donne, di fotografia e di poesia. Nel 1996  ha presentato la sua prima mostra fotografica Sguardi d’Oriente e nel 1997 con l’omonima rassegna di video-documenti. Ha proseguito con le mostre fotografiche Ricordi di Viaggio, Sguardi di Donna , 8 marzo 2OOO ad Algeri, Palestina: Solidarietà e Pace,  Donne per la Pace,   Tesori d'Oriente, Donne d'Oriente. Nel  2004 ha pubblicato la sua prima opera letteraria dal titolo Iris Versari e la Resistenza delle Donne (Vespignani Editore), vincitrice del premio letterario biennale ”Acquacheta” ( 2005). E' socia fondatrice e presidente dell'Associazione socio-culturale voceDonna di Castrocaro Terme e Terra del Sole; componente ed ex presidente della Commissione Pari Opportunità; componente dell'Assemblea dell' Istituto provinciale per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea in rappresentanza della Provincia di Forlì-Cesena; consigliera provinciale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani); socia fondatrice e componente del Tavolo Permanente delle Associazioni di Forlì  contro la violenza alle donne; socia fondatrice dell'Associazione multietnica Donne del Mondo di Forlì; socia fondatrice del Forum delle donne di Forlì. Ha partecipato, in Italia e all'estero, a numerosi convegni, conferenze, seminari ed eventi a tematiche femminili.

Sito dell’autrice:

 www.sguardididonna.it

 

Incontri con l’autrice:

     
Mantova           
 

giovedì 7 giugno 2012  ore 18

Libreria Melbook

con Donatella Frezzotti e Sabina Spazzoli

 

 

Cusercoli (FC)           

domenica 20 maggio  2012, ore 10-16

Librarsì: donne che scrivono
 
 
 
 
Tredozio (FC)           

domenica 29 aprile 2012, ore 16,30

AutorJtinera:
rassegna di autori in Romagna
 
 
 
Bologna           
 
20 marzo, 11 aprile, 21 aprile 2012 - ore 17.30
 
  Libreria delle donne di Bologna
3 incontri alla scoperta del Risorgimento femminile
 
 
 
 
Faenza(RA)            
 
venerdì 16 marzo 2012, ore 17.30
Galleria Comunale d'Arte
 
presentazione di  Roberta Coliola,
intervista di Sabina Spazzoli
 
      
 
   Roma           
 

mercoledì 19 ottobre 2011, ore 17

Casa Internazionale delle donne

150° dell'Unità d'Italia
150! SORELLE D’ITALIA

Lettura dell'autrice di alcune pagine  del libro

  •  
  •  
  • Bagno di Romagna (FC)           
 

mercoledì 24 agosto 2011, ore21.15

Palazzo del Capitano

Presentazione  ed intervista di Chiara  Partisani,

Risguardi edizioni

 

   Castrocaro Terme (FC)           

  mercoledì 13 luglio2011, ore21.15

STAND LIBRINCONTRO, piazza Buonincontro

Presentazione  ed intervista di Sabina Spazzoli,

attrice e regista

 

·      Forlì              

 

GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2011, ore21.00

STAND LIBRINCONTRO PARCO URBANO Franco Agosto

Presentazione  ed intervista di Sabina Spazzoli,

attrice e regista 

 

·      Forlì              

MARTEDÌ 12 APRILE 2011, ore 10

Sala S. Caterina  

studenti delle scuole superiori

Presentazione di  Isabella Leoni

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MARTEDÌ 12 APRILE 2011, ORE 17.30

Palazzo Comunale

Sala Calamandrei, via delle Torri, 13

Presentazione  ed intervista di Sabina Spazzoli,

attrice e regista

Interviene Maria Maltoni

assessora alle P.O. del Comune di Forlì

 

         Meldola(FC)

MERCOLEDì 13 APRILE 2011, ORE 17.30

Biblioteca Comunale

Presentazione  ed intervista di Sabina Spazzoli,

attrice e regista

Interviene Anna Vallicelli, vicesindaca di Meldola

 

             Santa Sofia(FC)

DOMENICA 3 APRILE 2011, ORE 16

Galleria d’Arte Contemporanea

“Vero Stoppioni”

Presentazione ed intervista  di Liviana Rossi

responsabile ANPI di Santa Sofia  

                            

Castrocaro Terme (FC)           

         GIOVEDÌ 17 MARZO 2011, ore 16.30

Biblioteca Comunale

Presentazione di Isabella Leoni

Letture di Sabina Spazzoli, attrice

Interviene Francesca Metri

Sindaca di Castrocaro Terme e Terra del Sole 

 

                                          1944-2004 -60°della morte di Iris Versari

 

Carla Grementieri


DONNE DI ROMAGNA

IRIS VERSARI 

E LA RESISTENZA DELLE DONNE
Verità e Leggenda


Vespignani Editore, 2004

pp.272, euro 15,00

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Il libro è esaurito
 
Chi desiderasse leggerlo può trovarlo  presso le seguenti Biblioteche:

Biblioteca italiana delle donne - Bologna – BO; Biblioteca dell'Istituto storico Parri Emilia-Romagna - Bologna – BO; Biblioteca comunale - Bertinoro – FCBiblioteca comunale Aurelio Saffi - Forlì – FC; Biblioteca comunale Pellegrino Artusi - Forlimpopoli – FC; Biblioteca comunale Francesco Torricelli - Meldola – FC; Biblioteca comunale don Giovanni Verità e della Accademia degli Incamminati - Modigliana – FC; Biblioteca comunale - Santa Sofia – FC; Biblioteca comunale - Savignano sul Rubicone – FC; Biblioteca dell'Istituto di storia della Resistenza e dell'Età contemporanea - Sede provinciale di Forlì - Forlì – FC; Biblioteca nazionale centrale - Firenze – FI; Biblioteca del Centro documentazione donna - Modena – MO; Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea in Ravenna e provincia - Alfonsine – RA; Biblioteca comunale Carlo Maggiorani - Campagnano di Roma – RM; Biblioteca nazionale centrale - Roma – RM; Biblioteca del Museo storico della liberazione di Roma - Roma – RM; Biblioteca della Casa della memoria e della storia - Roma – RM

 
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Dedicata ad Iris Versari

partigiana, medaglia d’oro al Valor Militare            

Vorrei che l’alba illuminasse

i tuoi occhi di smeraldo

Tra il sonno e la veglia

di un dolce sorriso

Si possono dimenticare

i tratti del tuo volto

Non il profumo intenso

del tuo eroismo…

 

carla grementieri     18 08 1944-18 agosto 2004

60° della morte

 

PRESENTAZIONE DELL'AUTRICE

Perché Iris Versari e la Resistenza delle Donne?


Il 18 agosto 2004 è il 60° anniversario della morte della partigiana forlivese Iris Versari, una delle diciannove donne italiane insignite della medaglia d’oro al valor militare.Ricordiamo questa donna straordinaria che a vent’anni ha deciso di sacrificare la propria vita per donarci un pezzetto di libertà.
Un pensiero d’immensa gratitudine va ai “liberatori” e a tutti i partigiani che hanno immolato la loro spesso giovane vita in nome della libertà, un ideale che prende origine dalla tradizione garibaldina, profondamente radicata in tutta la Romagna.
Ha ancora senso oggi proporre un così alto ricordo tra idealità civile ed impegno politico, tale da condurre perfino al sacrificio della vita?Il risorgere dei mostri del terrorismo e della prepotenza dimostrano quanto sia sempre precaria la conquista della pace e della tolleranza se non è rinnovata ogni giorno nelle nuove condizioni dell’oggi. I fondamentalismi di ogni colore o sfumatura non si combattono certamente con le bombe; si devono contrastare con l’informazione e la cultura finché tutti abbiano la possibilità di aver accesso alla conoscenza e possano beneficiare così della vera democrazia.Vale allora la pena di rileggere ancora la vita di Iris Versari e dei suoi compagni partigiani come un richiamo ai valori che costituiscono la base della nostra convivenza, vale a dire ciò che trasforma gli esseri umani in persone capaci di sentire la responsabilità e la solidarietà verso il prossimo.
Certo, non sono forse eroi i Carabinieri uccisi da un esecrabile atto di terrorismo mentre difendono la libertà del popolo iracheno? Non è forse una martire Annalena Tonelli, trucidata in Somalia dove si è messa al servizio della popolazione più derelitta?
Resistere è donna
Dopo l’8 settembre del 1943, la donna s’inserisce nel movimento clandestino e la sua partecipazione attiva è, in molti casi, determinante. Combatte la sua lotta per la libertà in tutte le maniere possibili: agisce tra le mura domestiche per salvare figli o mariti dagli arresti e dalle deportazioni; opera all'interno degli ospedali con delicati compiti di collegamento; diventa un punto di riferimento dei prigionieri fuggiaschi, sia italiani sia stranieri, per un loro inserimento nella lotta clandestina.Lotta nelle città, nei paesi e nelle campagne come nei monasteri e nelle carceri dove aiuta, rifocilla, trasporta, consola; procura e distribuisce armi, vestiti, cibo, medicinali e munizioni. Combatte anche con le armi con cui ferisce ed uccide. E’ ferita, torturata, uccisa, fucilata, impiccata oppure, per non essere d’ostacolo ai compagni di lotta, si uccide per non cadere viva in mano al nemico.
Tutto questo e altro ancora fu la Resistenza delle donne…
La nostra storia vuole mettere in luce la breve ed eroica esistenza di Iris Versari, una donna straordinaria che, assieme a centinaia di donne partigiane, ha combattuto nel territorio forlivese.Si vuole rendere merito a tutte quelle donne romagnole, decise, forti, coraggiose che, credendo fermamente nei valori di libertà e giustizia, hanno avversato per anni, con piccoli e grandi gesti e con determinazione, un regime di diritti negati e libertà represse. In quest’impegno, prima di tutto rivolto alla conoscenza, allo studio delle nostre radici e alla progettazione di un domani ancora migliore, sta la nostra fedeltà alla memoria di Iris Versari, donna e partigiana.Attraverso la memoria, che analizza ciò che evoca, (diversa dal ricordo che può indulgere alla nostalgia), il sangue versato da tante persone durante la Resistenza non è stato vano, anzi ha acquistato un valore inestimabile di dignità e solidarietà.
Ricordiamo tutti assieme questo 60° anniversario impegnandoci perché i valori in cui i partigiani hanno creduto possano trionfare anche in tutti quei Paesi dove i concetti di libertà, giustizia e democrazia sono ancora sconosciuti e la dignità e i diritti della persona sono sistematicamente, ogni giorno, violati e calpestati, specie quelli delle donne e dei bambini.



PREFAZIONE DI LEO MATTEUCCI
Presidente provincale ANPI di Forlì-Cesena


Sono passati sessant’anni dai gloriosi giorni della Lotta di Liberazione. Da allora, profonde trasformazioni sono avvenute nelle cose, nella vita, nella cultura, nel modo di pensare degli italiani. Dopo tanto tempo il nostro Paese si trova ad affrontare un frangente di svilimento della democrazia, di offuscamento di valori fondamentali quali la pace, la solidarietà sociale e vede il riemergere di pericolosi sintomi d’intolleranza. Il tentativo, poi, di alcune forze politiche di riscrivere la storia, di mistificare o falsare molti fatti della vicenda italiana del ventesimo secolo, ammantandolo di argomenti culturali (o pseudo tali), ha il preciso obiettivo di nascondere agli italiani (soprattutto ai giovani) quali siano le proprie radici civili e democratiche. Sulla Resistenza, il primo grande movimento di popolo della nostra storia, è stato costruito uno Stato nuovo, si è edificata la Repubblica e il popolo è diventato nazione. I grandi ideali di libertà e di riscatto umano che animarono la lotta contro il nazifascismo, sono alla base della Costituzione, la legge fondamentale che regola la vita degli Italiani.
Ebbene, la lettura delle rievocazioni, delle ricerche, delle testimonianze di protagonisti ancora viventi, la rivisitazione dei luoghi dove avvennero le vicende raccontate in questo libro di Carla Grementieri, sono ricche di stimoli per una riflessione sull’attualità dei valori che animarono quel grande movimento popolare che portò alla liquidazione di Mussolini e di Hitler. Qui in Romagna la Resistenza fu veramente guerra di massa, di partecipazione di popolo, perché, oltre che scontri di gruppi armati, di partigiani contro tedeschi e fascisti, è stato storia di operai, artigiani, studenti, contadini, di parroci e di donne, specie quelle della campagna.
Le famiglie contadine erano rette dalla straordinaria figura dell’arzdora (la reggitrice), la madre, la moglie, la compagna, la vera direttrice della casa; meravigliose donne che forse vivono solo in questo minuscolo angolino di terra che si chiama Romagna e che non hanno esitato ad aiutare i partigiani a rischio anche della vita.
“Iris Versari e la Resistenza delle Donne” questo è il titolo scelto dall’autrice che basando il suo racconto sulla vita e la morte di Iris Versari M.O. al valor militare e dei suoi compagni di lotta rievoca una pagina della tragica ed esaltante esperienza della Resistenza nella nostra provincia e lo fa immedesimandosi nel personaggio tanto da sembrare che i fatti descritti siano accaduti a se stessa. Gli episodi che animano la narrazione sono una cronaca di una parte degli oscuri sacrifici patiti dalla popolazione durante il periodo della “repubblichina” e di coloro che contro di essa lottarono.
La protagonista è la DONNA e bene ha fatto Carla a condurre questa ricerca che riporta la figura delle donne nella Resistenza nella sua giusta luce, perché troppe volte si è sottovalutato o minimizzato il ruolo da essa avuto. Soprattutto, per la prima volta, ci descrive la vera Iris Versari, questa ragazza di origini contadine morta a ventidue anni per la sua fede antifascista e della tragedia della sua famiglia; ci racconta le sue azioni di partigiana combattente e il sentimento per il comandante partigiano Silvio Corbari, sbocciato nei primi mesi di lotta e tragicamente finito con la morte di entrambi.
Di Iris si è detto e scritto in modo non sempre veritiero e corretto. Addirittura in un film fu presentata come figlia di un farmacista che innamorata del Corbari lo seguiva in montagna (forse perchè affermare che era di origini contadine non appariva abbastanza snob per i benpensanti?). Versione priva di un qualsiasi fondamento poiché quando Corbari, assieme ad altri, andò nel territorio di Tredozio, Iris era già impegnata con un gruppo di “renitenti e sbandati”. Chi era Iris emerge chiaramente dai ripetuti incontri che l’autrice ha avuto con Berto Versari, fratello minore di Iris che incontrò la sorella poche ore prima della morte.
Credo, anzi sono sicuro, che Carla Grementieri iniziando il suo certosino lavoro di ricerca della verità storica abbia scelto la figura emblematica di Iris Versari quale filo conduttore del suo racconto, ma in realtà, con Essa abbia inteso ricordare e rendere omaggio alle centinaia di donne, “alle tante Iris” cadute e viventi, protagoniste della Resistenza.in Romagna.
A Carla un plauso e la gratitudine per la sua opera.


PREFAZIONE DI BERTO VERSARI
fratello di Iris Versari


Ho accettato con molto piacere, la proposta fattami da Carla Grementieri, di collaborare alla sua ricerca “ Iris Versari e la Resistenza delle donne” per far conoscere la vera storia di mia sorella Iris e della sua famiglia. Sono stati scritti articoli di giornali, libri di diversi autori, girato film e documentari, che riportano notizie su Iris Versari spesso in contraddizione tra loro, descrivendo storie ed episodi che poco o niente corrispondono a verità. Spesso la conoscenza dei fatti e delle vicende che riguardano mia sorella Iris, sono state presentate senza sentire il parere della nostra famiglia oppure quello che è stato dichiarato è apparso solo in minima parte, tale da non rendere giustizia ad Iris Versari, medaglia d’oro della Resistenza. In più occasioni la mia famiglia ed io ci siamo rammaricati nel leggere scritti che diffondevano storie e vicende, anche drammatiche, con superficialità ed incompletezza dando spazio ad aspetti esteriori, personali, che non hanno niente a che vedere con la figura di Iris Versari, partigiana combattente. Sentivo fortemente il bisogno che qualcuno prendesse l’iniziativa di scrivere e fare conoscere alla gente, alle donne, ai giovani la vera storia di mia sorella Iris.
Quando Carla Grementieri si è presentata a casa mia, accompagnata dal presidente dell’ANPI, Leo Matteucci, e mi ha espresso la sua volontà di conoscere la storia di Iris e della mia famiglia ho capito che era la persona giusta per raccontare le vicende di mia sorella, impressione poi confermata durante le diverse conversazioni che ho avuto con l’autrice.
Ringrazio sentitamente Carla Grementieri che mi ha dato la possibilità di poter offrire un’ampia testimonianza che metta in luce il piccolo contributo dato da tutta la famiglia Versari nella lotta contro i nazifascisti fino all’estremo eroico sacrificio di Iris, riconosciuto con la medaglia d’oro al valor militare della Resistenza, la massima onorificenza che la Repubblica Italiana ha concesso ad altre diciotto eroine partigiane.

                                        Presentazioni  2004

22 MAGGIO FORLI’ ORE 16.30


CASA SAFFI   VIA ALBICINI   25
sede dell’Istituto di Storia della Resistenza

ANPI Associazione Nazionale Partigiani Italiani

 di Forlì-Cesena


Associazione voceDonna

di Castrocaro Terme e Terra del Sole



Incontro con

Carla Grementieri
Autrice del libro

Leo Matteucci
Presidente provinciale
ANPI Forlì-Cesena

Berto Versari
Fratello di Iris Versari

Liviana Zanetti
Assessora alla Cultura
Provincia Forlì-Cesena

Loretta Bertozzi
Assessora alle Pari
Opportunità
Comune di Forlì

Marisa Fabbri
Assessora alla Pace
e Diritti Umani
Comune di Forlì

Presentazione di
Elisa Monti
Ricercatrice
Associazione voceDonna



Intermezzi musicali di ragazze e ragazzi della Scuola Media di Castrocaro Terme

 


3 AGOSTO    Forlì

Giardino dell' Hotel della Città ore  21.15
Corso della Repubblica

Incontri con l'autore

Dagli Appennini alle Onde

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22 AGOSTO   MODIGLIANA

SALA "BERNABEI" PIAZZA MATTEOTTI  ore 10

Comune di Modigliana

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18 AGOSTO   PORTICO DI ROMAGNA

SALA "IRIS VERSARI"  ore 17.30

Comune di Portico e San Benedetto

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18 NOVEMBRE  FORLI'

Corso Garibaldi  ore 21

Sala CIF

Centro Femminile Italiano


           PRESENTAZIONI 2005         

 60° anniversario della Liberazione 

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Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)

Domenica  24 aprile ore 16

  Biblioteca Comunale  viale Marconi 115 

Castrocaro Terme 

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Comune di Santa Sofia (FC)

Lunedì 25 aprile ore 14.30

Centro Culturale Sandro Pertini

Santa Sofia

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Comune di Casumaro (FE)

Venerdì 29 aprile ore 21

Biblioteca Comunale 



                  
                                 18 agosto 1944-2005

61° anniversario della morte di Iris Versari

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Comune di Portico e San Benedetto (FC)

Portico di Romagna 

2-8 agosto ore 21

Sala Iis Versari

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San Benedetto 

18 agosto ore 16.30

Centro visite Parco