Esposta a Forlì e Terra del Sole
Mostra fotografica e documentaria
Donne per la Pace (presentazione)
per ricordare tutte le Donne che, in cerca di Libertà, sono impegnate a sostenere lo sviluppo democratico del loro Paese, a difendere i Diritti umani elementari, specie quelli femminili, che sono violati continuamente o sono solo dichiarati sulla carta ma negati nella vita reale. Donne condannate a morte dagli integralisti islamici che sono continuamente in fuga, donne clandestine che vivono nella paura, Donne perennemente agli arresti domiciliari. Donne condannate alla lapidazione secondo la Sharia, legge islamica, perché hanno avuto un figlio fuori del matrimonio.
Per ricordare milioni di Donne che sono continuamente soggette a discriminazioni politiche e sessuali. Donne che non hanno alcun diritto politico, Donne che ogni giorno subiscono violenza nelle proprie case, nei luoghi di lavoro, per strada. Donne che sono vendute e comprate, Donne sottoposte alla pratica dell’infibulazione (grave mutilazione sessuale che coinvolge oltre centotrenta milioni di Donne in trenta paesi perlopiù africani). Recentemente tale pratica è stata reintrodotta anche in Egitto per “mantenere il desiderio femminile ad un livello ragionevole” come ha dichiarato la Corte di Stato del Cairo. Queste traumatiche e dolorose mutilazioni sono praticate clandestinamente in diversi Paesi europei (Italia compresa) dove sempre più numerose sono le comunità africane. Centinaia di Donne, figlie d’immigrati in Europa (soprattutto pakistani) sono uccise dai familiari perché osano rifiutare i matrimoni combinati dai genitori e pretendono di decidere liberamente come vivere e con chi.
In diversi paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, le Donne sono soggette completamente e per tutta la vita all’autorità dell’uomo (padre, fratello, marito) che le può anche picchiare, segregare impunemente e ripudiare con estrema facilità. Ancora oggi, in alcuni paesi, la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo. In Arabia Saudita, la nascita di una bambina provoca nell’uomo solo reazioni di dolore e di vergogna quindi spesso l’evento non è registrato ufficialmente visto lo scarso valore delle femmine. Ancor oggi, nel terzo millennio, Donne saudite, accusate di scandalo per essersi innamorate di un occidentale, sono murate dalla famiglia in una stanza insonorizzata, senza porte e finestre, al buio assoluto; sono alimentate solo attraverso un piccolo pannello di una parete. In Cina, data l’inutilità delle femmine, i genitori si sbarazzano spesso di una neonata anche per rispettare il rigido controllo delle nascite imposto dal governo.
Per ricordare tutte le Donne che l’ideologia fanatica e oscurantista degli integralisti priva d’ogni libertà spazzando via qualsiasi residuo d’amore, di sensibilità, di tolleranza, regolando con violenze continue tutta la loro esistenza, gesti, mente, cuore. Donne pronte a perdere tutto, anche la vita; Donne che lottano per ritrovare la propria dignità. Donne senza voce i cui diritti vengono ogni giorno disattesi, ignorati, calpestati.
In Afghanistan, i Talebani (studenti-soldati di teologia islamica) andati al potere nel 1996, avevano emesso, attraverso il Ministero dei Vizi e delle Virtù, leggi che imponevano alle Donne la burqa, un mantello integrale con una fitta grata all’altezza degli occhi. Era proibito alle Donne lavorare fuori casa, frequentare qualsiasi tipo di scuola, farsi fotografare, ascoltare musica, portare scarpe con tacchi alti e calze chiare, darsi lo smalto, farsi ricoverare in ospedale (potevano solo se moribonde). Chi trasgrediva era passibile di pene severissime che andavano dalla bastonatura alla fustigazione, dalla lapidazione a mutilazioni corporali.
Ora che i
talebani sono stati cacciati e ci sono nuovi padroni, per le Donne non è
cambiato molto. La sharia è in
vigore ovunque, le carceri sono piene di donne
che fuggono alla violenza domestica, i suicidi per evitare i matrimoni
forzati
non diminuiscono e in molte regioni è nuovamente proibito alle
donne circolare
senza un parente stretto maschio. Le donne vengono arrestate e sottoposte a
visite ginecologiche forzate, non riescono a raggiungere scuole, posti di
lavoro,
università a causa delle restrizioni rigidissime sulla libertà di movimento.
Chi è libero non riesce neppure ad immaginare il valore delle piccole vittorie ottenute da chi è in catene” mi ha sussurrato una Donna incontrata per le vie del Mondo.
Ha detto
Rigoberta Menchù, una contadina guatemalteca (Nobel per la pace 1992) che
si batte da decenni per i diritti degli indios delle popolazioni
latino-americane e per un’emancipazione anche femminile: “La mia
scelta non ha limiti né dimensioni; solo noi che portiamo la nostra causa nel
cuore siamo disposte a correre tutti i rischi.”
Donne per la Pace per i milioni di Donne senza voce, i cui Diritti vengono ogni giorno calpestati.
Se fossi un fiore del deserto, la primavera mi farebbe cantare di Pace e di amori lontani…
dice una canzone.
Offriamo
una speranza a tutte le Donne in cerca di Libertà
E'
un fiore che non appassisce mai.
Tematiche delle schede-documento
Donne kurde
Donne chiapas (Messico)
Donne tibetane
Donne indios (Perù)
Donne sarawi
Donne algerine
Donne albanesi
Donne padaung (Birmania)
Donne infibulate
Donne e violenza
Donne e prostituzione
Bambini e violenza
Foto e testimonianze dirette
di
KHALIDA Messaudi, CHERIFA Cheddar, SAFIA Hammoutene (Algeria)
LEAH Rabin (Israele)
SUAH
Arafat, RABIHA Diab
DIANA Ciuli (Albania)
SARAH Arshadi (Iran)
SHOUKRIA Haidar (Afghanistan)
SIMONE Veil (Francia)
VJOSA Dobruna (Kosovo)
NATASA Kandic (Serbia),
IRFANKA Pagagic (Croazia)
LIBKAN Basajeva (Cecenia)
IRINA Polyakowa (Russia)
Donne indiane
Donne
dell’Islam
Donne del
Mali
MaDonna Nera
Diritti delle Donne